Obesità femminile e carenza di affetto: pochi riescono a comprenderne le motivazioni reali

Obesità femminile e carenza di affetto: pochi riescono a comprenderne le motivazioni reali

L’obesità femminile è una patologia complessa e multifattoriale, che richiede un approccio olistico e personalizzato. Le cause che portano a un eccessivo accumulo di grasso corporeo nelle donne sono spesso interconnesse e non si limitano a una semplice alimentazione scorretta.

Le fluttuazioni ormonali giocano un ruolo cruciale nella gestione del peso femminile. Le variazioni di estrogeni e progesterone possono influenzare l’appetito e la ritenzione idrica. L’aumento di peso fisiologico e i cambiamenti metabolici durante e dopo la gestazione possono persistere. La diminuzione degli estrogeni rallenta il metabolismo e favorisce l’accumulo di grasso, specialmente a livello addominale (obesità androide).Disturbi come la sindrome dell’ovaio policistico (PCOS), l’ipotiroidismo e un’aumentata secrezione di cortisolo possono influenzare significativamente il peso.

Sebbene l’obesità non sia una condizione puramente ereditaria, la predisposizione genetica può aumentare il rischio. Alcuni geni possono influenzare il metabolismo, l’appetito e la distribuzione del grasso. L’eccessivo consumo di cibi ipercalorici, ricchi di zuccheri e grassi saturi, unito a porzioni abbondanti, crea uno squilibrio tra calorie assunte e bruciate. La mancanza di attività fisica regolare riduce il dispendio energetico e il metabolismo basale, facilitano l’accumulo di grasso.  Lo stress cronico, la depressione, l’ansia e i disturbi del comportamento alimentare possono portare a un’alimentazione emotiva (emotional eating), in cui il cibo viene utilizzato come meccanismo di coping. L’uso prolungato di alcuni farmaci, come corticosteroidi, antidepressivi e antipsicotici, può avere come effetto collaterale un aumento di peso significativo.

Il trattamento dell’obesità femminile deve essere gestito da un team di specialisti (nutrizionista, medico, psicologo, personal trainer) e mirare a un cambiamento sostenibile dello stile di vita. Un nutrizionista elaborerà un piano alimentare personalizzato e bilanciato, con un deficit calorico moderato per favorire una perdita di peso graduale e duratura. L’obiettivo non è solo dimagrire, ma anche educare a una corretta alimentazione per il mantenimento dei risultati.

L’esercizio fisico è fondamentale. Si consigliano almeno 150 minuti a settimana di attività aerobica (camminata veloce, nuoto, bicicletta) e l’aggiunta di esercizi di forza per aumentare la massa muscolare e il metabolismo. L’attività fisica aiuta anche a migliorare l’umore e a ridurre lo stress.

Affrontare i fattori emotivi legati al cibo è essenziale. La terapia cognitivo-comportamentale può aiutare a identificare e modificare i meccanismi che portano all’alimentazione compulsiva o emotiva.

In casi selezionati e sotto stretto controllo medico, possono essere prescritti farmaci approvati per il trattamento dell’obesità. Questi farmaci agiscono su diversi meccanismi, come la sazietà o l’assorbimento dei grassi, e devono essere sempre associati a dieta ed esercizio fisico.

Per i casi di obesità grave (BMI > 40 o BMI > 35 con complicanze), la chirurgia bariatrica (come il bendaggio gastrico, la sleeve gastrectomy o il bypass gastrico) può essere l’unica soluzione risolutiva. Questi interventi riducono la capacità dello stomaco e/o l’assorbimento dei nutrienti, portando a una significativa perdita di peso.

È fondamentale evitare le diete “fai-da-te” o i prodotti dimagranti miracolosi, che possono essere dannosi per la salute e non garantiscono risultati a lungo termine. Un percorso di cura efficace si basa sulla personalizzazione, sulla costanza e sul supporto di professionisti qualificati.