"Carlo D’Attanasio liberato in Papua Nuova Guinea, la compagna esprime gioia e speranza."
Carlo D’Attanasio è stato liberato in Papua Nuova Guinea, portando gioia e speranza alla sua compagna e alla famiglia

Carlo D’Attanasio liberato in Papua Nuova Guinea: la compagna esprime la sua gioia e speranza

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Juanita Costantini ha vissuto un’esplosione di emozioni quando ha appreso la notizia che ha cambiato per sempre la vita della sua famiglia: la liberazione di Carlo D’Attanasio, un italiano di 55 anni, avvenuta il 30 luglio 2025. Carlo ha trascorso cinque lunghi anni in Papua Nuova Guinea, coinvolto in un caso di riciclaggio di denaro. La sentenza della Corte Suprema ha finalmente posto fine a un incubo, aggravato dalla diagnosi di un cancro al colon.

Il momento della liberazione

Era l’alba del 30 luglio quando Carlo ha tentato di contattare Juanita, che ignara stava ancora dormendo. Solo al risveglio ha potuto notare le sue chiamate e ricevere la tanto attesa conferma: “Mi ha raccontato tutto, è libero. Piangeva, abbiamo pianto”, ha condiviso Juanita, esprimendo incredulità e gioia. La telefonata, sebbene carica di emozioni, è stata breve; Carlo doveva contattare le autorità competenti per avviare le procedure necessarie alla sua liberazione. Un momento di felicità che, tuttavia, non ha potuto cancellare gli anni di sofferenza e lontananza.

Le emozioni di Juanita

Juanita ha descritto il suo stato d’animo come un mix di incredulità e realismo. “Finché non lo vedo qui, voglio rimanere con i piedi per terra”, ha dichiarato, consapevole del dolore accumulato in questi cinque anni. Al momento della liberazione, Carlo si trovava ancora in una struttura medica dove riceveva cure palliative per la sua malattia. L’avvocato ha comunicato che il ritorno a casa di D’Attanasio richiederà almeno due o tre settimane, un ulteriore periodo di attesa per Juanita, che spera di riabbracciare presto il suo compagno.

Il figlio di Carlo e Juanita

La situazione è particolarmente delicata per Juanita e Carlo, che hanno un figlio di sette anni. La madre ha scelto di non rivelare al bambino la verità sulla situazione del padre fino a quando non sarà certo del suo ritorno in Italia. “A lui ancora non ho detto niente, continua a sapere che papà è a lavoro”, ha spiegato Juanita, sottolineando la necessità di proteggere le speranze del piccolo fino a quando non avrà la certezza del rientro del padre.

La liberazione di Carlo D’Attanasio non rappresenta solo un momento di gioia per la famiglia, ma è anche un segnale di speranza dopo anni di incertezze e sofferenze. La strada verso la normalità è ancora lunga, ma la luce in fondo al tunnel è finalmente visibile.