Uno studio internazionale ha recentemente messo in luce l’impatto delle amicizie autentiche sul nostro benessere psicologico . In un’epoca in cui la connessione avviene principalmente attraverso smartphone e social media , ci siamo mai interrogati su quante delle persone che frequentiamo ci conoscono veramente? Un’indagine pubblicata su *Frontiers in Psychology* ha analizzato quasi vent’anni di ricerche per rispondere a una domanda cruciale: quanto contano le amicizie nella vita degli adulti ?
I risultati sono chiari e sorprendenti. Gli individui con un buon equilibrio mentale tendono ad avere in media cinque amici stretti su cui possono contare. Non si tratta di un numero casuale: cinque è il numero ideale di volti familiari con cui possiamo comunicare senza filtri, ricevere supporto nei momenti difficili e condividere anche le gioie . Ma cosa significa, nel 2025, avere un “ amico vero ”?
Le funzioni dell’amicizia: Quando un legame fa davvero la differenza
A rispondere a questa domanda sono stati i ricercatori dell’ Università Panteion di Atene , che hanno condotto uno studio approfondito sulle qualità che distinguono un’ amicizia solida da una semplice conoscenza . Non basta l’ affetto o la simpatia : per costruire un legame autentico sono necessari ascolto , intimità emotiva , presenza costante e, soprattutto, reciprocità . In un’ amicizia sana, entrambe le parti si sostengono e si raccontano, senza maschere.
Le “ funzioni dell’amicizia ” includono complicità , supporto concreto ed emotivo , senso di protezione e libertà di essere se stessi . È la qualità di questi scambi, più che la quantità di relazioni, a influenzare il nostro benessere mentale . Chi coltiva rapporti profondi e autentici mostra livelli più elevati di felicità , motivazione , energia , resilienza e soddisfazione personale .
Il modello di riferimento utilizzato dagli studiosi è il PERMA dello psicologo Martin Seligman , che suddivide il benessere in cinque aree: emozioni positive , coinvolgimento , relazioni , significato e risultati . Le amicizie vere toccano tutte queste dimensioni, aiutandoci a trovare un senso nella vita, a rimanere coinvolti nella realtà e a sentirci parte di qualcosa di più grande. E non dimentichiamo che chi offre supporto non ne trae meno beneficio di chi lo riceve: ascoltare e fare qualcosa per gli altri rafforza la nostra identità e autostima .
Il valore nascosto delle relazioni: Quando sentirsi visti cura la mente
Un aspetto sorprendente emerso dallo studio è l’importanza di sentirsi significativi per qualcuno. Quando sappiamo di contare davvero per un amico – di essere pensati, cercati e ascoltati – il nostro senso di vitalità cresce. Ci sentiamo più vivi, motivati e unici, il che contrasta direttamente con ansia , stress e quella solitudine silenziosa che può colpirci anche in mezzo a decine di chat .
Gli autori dello studio sottolineano l’importanza di valorizzare le relazioni nei contesti educativi , lavorativi e terapeutici . Ma non è necessario aspettare occasioni speciali: anche azioni semplici come scrivere a una persona che non sentiamo da tempo, proporre un incontro a chi sembra più silenzioso o raccontare come stiamo senza paura di “disturbare” possono fare la differenza. E, soprattutto, è fondamentale imparare ad ascoltare senza giudizio .
Ciò che conta è l’ autenticità . Non è necessaria una rete sociale vastissima o amici perfetti. Bastano cinque relazioni vere , anche imperfette, in cui ci sentiamo accolti e riconosciuti. Se, leggendo queste righe, ti è venuta in mente una persona con cui avevi perso i contatti, potrebbe essere il momento giusto per riaccendere quel legame. La scienza dimostra che farlo è benefico, non solo per il cuore, ma anche per la salute mentale .