"Anastasia Bartoli presenta una reinterpretazione femminista di Zelmira al Rossini Opera Festival."
Anastasia Bartoli presenta una reinterpretazione femminista di Zelmira al Rossini Opera Festival 2025, rivoluzionando la tradizione operistica

Anastasia Bartoli porta una nuova visione femminista di Zelmira al Rossini Opera Festival

Il 10 agosto 2025, l’Auditorium Scavolini di Pesaro si prepara a ospitare un evento imperdibile: il debutto di Anastasia Bartoli nel ruolo di Zelmira al prestigioso Rossini Opera Festival. Figlia d’arte del rinomato soprano Cecilia Gasdia, attuale sovrintendente dell’Arena di Verona, Anastasia ha già catturato l’attenzione nella scorsa edizione del festival, dove ha brillato nel ruolo di Ermione. Questa nuova interpretazione promette di far decollare ulteriormente la sua carriera.

Una sfida interpretativa

Anastasia non nasconde l’emozione e la sfida che il suo nuovo ruolo comporta. In un’intervista con l’ANSA, ha condiviso che sia Zelmira che Ermione furono scritte da Gioachino Rossini per la talentuosa Isabella Colbran, che divenne sua moglie. Colbran era celebre per la sua estensione vocale, capace di passare dai toni alti del soprano leggero e drammatico a quelli più gravi del mezzosoprano. A differenza di Ermione, il personaggio di Zelmira richiede un’interpretazione più complessa e articolata, che unisce drammaticità e leggerezza. Anastasia ha espresso la sua gioia nel poter eseguire le opere nell’ordine di composizione, un’opportunità che considera fondamentale, grazie alla sua formazione musicale iniziata in giovane età, influenzata dalla madre.

Trama dell’opera

La trama di Zelmira si svolge in un regno immaginario chiamato Lesbo. Qui, il re Polidoro, interpretato da Marko Mimica, è nascosto dalla figlia Zelmira per proteggerlo dall’usurpatore Azorre. La situazione si complica quando Azorre viene assassinato da Antenore, interpretato da Enea Scala, il quale, insieme ai suoi scagnozzi, accusa Zelmira di essere responsabile della morte sia di Azorre che di lui stesso. La tensione aumenta, ma l’arrivo del marito di Zelmira, Ilo (interpretato da Lawrence Brownlee), con i suoi guerrieri, promette di portare un lieto fine all’intreccio drammatico.

Un’opera di forza femminile

Anastasia ha chiarito che la sua interpretazione di Zelmira sarà caratterizzata da una forza interiore che rende il personaggio più combattivo e resiliente rispetto ai suoi omologhi maschili. Il re Polidoro, pur essendo al potere, appare passivo e dipendente dalla figlia, mentre Ilo dimostra di fidarsi di tutti tranne che di Zelmira. L’artista ha sottolineato come l’opera possa essere letta in chiave femminista, con le donne, in particolare Zelmira e la sua confidente Emma, che si distinguono per il loro coraggio e determinazione.

Regia e scenografia

La regia di Calixto Bieito offre una visione audace e innovativa del dramma. All’inizio della rappresentazione, Zelmira appare in abiti militari, per poi trasformarsi in un’immagine simbolica di prigionia, indossando una gonna ottocentesca. La scenografia include un grande palco semovente, che accoglie anche l’orchestra del Teatro Comunale di Bologna, diretta da Giacomo Sagripanti, e il Coro del Teatro Ventidio Basso, che si muoverà tra gli spazi dell’Auditorium.

I protagonisti si esibiranno su tutti i lati della pedana, offrendo al pubblico una varietà di punti di vista. Una statua di Azorre, rappresentata come un angelo della morte, sarà sempre presente sul palco, mentre la scenografia includerà elementi naturali come terra e acqua, riflettendo i luoghi dell’azione. Nonostante il libretto di Andrea Leone Tottola non presenti una scena iconica per timore della censura, l’allestimento prevede un riferimento evocativo alla mitologia, con Zelmira che nutre il padre col proprio latte materno. Anastasia ha scherzato sul fatto che, sebbene sia prevista questa immagine, non intende spogliarsi per l’occasione, evidenziando con umorismo le sfide che affronta come artista.