L’Unione Europea rinuncia alla tassa sui colossi tech: cosa significa per cittadini e imprese

L’Unione Europea rinuncia alla tassa sui colossi tech: cosa significa per cittadini e imprese

Cambiamenti fiscali in Europa nel 2025

Siamo nel 2025 e a Bruxelles si stanno delineando importanti cambiamenti nelle strategie fiscali dell’Unione Europea. Con la presentazione del bilancio pluriennale in programma per il 16 luglio, la Commissione Europea è al lavoro per identificare nuove modalità di incremento delle entrate a partire dal 2028. L’ambizioso obiettivo è quello di generare annualmente tra i 25 e i 30 miliardi di euro, somme necessarie per affrontare il debito accumulato durante la pandemia.

Proposte in discussione

Le idee attualmente in discussione, emerse da una bozza di documento recentemente circolato, indicano una chiara direzione. Tra le proposte spicca un prelievo a livello europeo sui prodotti del tabacco, che attualmente sono tassati solo a livello nazionale. Un’altra proposta significativa è l’introduzione di una tassa sui rifiuti elettronici, un tema sempre più centrale nelle politiche ambientali. Inoltre, si sta considerando l’implementazione di un’imposta per le aziende con un fatturato superiore ai 50 milioni di euro all’interno dell’Unione.

Tensioni tra gli Stati membri

Tuttavia, queste nuove ipotesi non sono esenti da critiche e stanno già generando tensioni tra gli Stati membri. Paesi come Italia, Grecia e Romania hanno sollevato preoccupazioni riguardo a potenziali nuove tasse sulle sigarette elettroniche. D’altro canto, la Svezia ha definito “completamente inaccettabile” l’idea di condividere con l’UE le entrate fiscali nazionali. In questo clima di trattative e potenziali veti, emerge l’assenza della tanto discussa “digital tax”, un piano che sembrava ormai certo e che prevedeva un’imposta specifica per i giganti della tecnologia come Apple e Meta.

Implicazioni della digital tax

L’abbandono della tassa sul digitale si verifica in un momento cruciale, mentre i negoziatori europei e statunitensi sono alle fasi finali di un accordo commerciale più ampio. Questa decisione potrebbe essere vista come un gesto distensivo nei confronti di Washington, rappresentando una vittoria per le grandi aziende tecnologiche americane.

È fondamentale notare che, sebbene la digital tax non sia più considerata un obiettivo specifico, ciò non implica che i colossi del tech saranno completamente esentati. Se la proposta di tassare le aziende con un fatturato superiore ai 50 milioni di euro dovesse essere approvata, anche le grandi aziende tecnologiche vi rientrerebbero, ma non sarebbero più l’unico target di un’imposta concepita appositamente per loro. È importante ricordare che il documento da cui emergono queste informazioni è solo una bozza e che la versione finale, che sarà presentata dalla Commissione, potrebbe subire ulteriori modifiche.