"Turismo estivo in Italia: aumento secondo il Viminale, calo segnalato da Federalberghi."
aumento del turismo estivo in italia nel 2025 secondo il viminale, ma federalberghi segnala un calo delle prenotazioni

Turismo estivo in Italia: il Viminale riporta un aumento, Federalberghi segnala un calo.

L’estate del 2025 in Italia si presenta come un quadro complesso nel settore turistico, caratterizzato da dati contrastanti. Da un lato, il Viminale comunica un aumento degli arrivi, mentre dall’altro, gli albergatori, rappresentati da Federalberghi, denunciano un calo delle presenze nelle strutture tradizionali. Questo divario ha innescato un acceso dibattito, mettendo in luce le discrepanze tra le statistiche ufficiali e la realtà vissuta dagli operatori del settore.

Viminale: Un aumento che fa discutere

Il ministero dell’Interno ha pubblicato i dati sugli arrivi turistici dal primo al 18 agosto 2025, rivelando un sorprendente incremento del 9,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, passando da 14,3 a 15,6 milioni di presenze. Questo dato è stato accolto con entusiasmo dai rappresentanti del centrodestra, che vedono in esso la conferma delle politiche governative a sostegno del turismo. Tuttavia, la situazione si rivela più complessa.

Gran parte di questo aumento è attribuibile all’introduzione del Codice Identificativo Nazionale, che ha consentito la registrazione di strutture di affitti brevi, come case vacanza e appartamenti privati. Questo ha ampliato il panorama dei dati, includendo realtà precedentemente non contabilizzate. Di conseguenza, la crescita potrebbe apparire più significativa di quanto non sia in realtà, poiché i numeri non sempre sono omogenei rispetto agli anni passati.

Federalberghi: La realtà degli hotel

Dall’altro lato, Federalberghi ha messo in discussione questi dati, sostenendo che le presenze negli hotel sono in calo o, al massimo, rimaste stabili. La differenza di percezione è evidente: mentre il Viminale include anche gli affitti brevi, Federalberghi si concentra esclusivamente sulle camere occupate nelle strutture tradizionali.

Paolo Manca, presidente di Federalberghi Sardegna, ha descritto l’estate come una delle più difficili degli ultimi anni per gli hotel. Durante luglio e, in particolare, a Ferragosto, molte stanze sono rimaste vuote. Questo segnala un cambiamento nelle abitudini dei turisti, che ora tendono a prenotare soggiorni più brevi e all’ultimo minuto. Inoltre, la spesa media delle famiglie per le vacanze è in calo, riflettendo un atteggiamento più cauto di fronte alle incertezze economiche.

Non è solo la concorrenza degli affitti brevi a mettere in difficoltà gli hotel. L’instabilità economica e i cambiamenti nelle preferenze dei turisti hanno stravolto le regole del gioco, rendendo difficile mantenere tassi di occupazione stabili come in passato. Questo scenario complica ulteriormente l’interpretazione dei flussi turistici.

Politica e associazioni: Uno scontro di numeri

Le discrepanze nei dati sono diventate terreno di scontro politico. Il centrodestra utilizza le statistiche del Viminale per rivendicare i risultati delle proprie politiche. Andrea Delmastro di Fratelli d’Italia ha dichiarato che le previsioni negative dell’opposizione si sono “sgretolate davanti ai numeri veri”. Gianluca Caramanna, deputato e responsabile turismo del partito, ha definito il turismo un settore “trainante” per l’economia, frutto delle scelte governative.

Dall’altra parte, Maurizio Gasparri di Forza Italia ha accusato l’opposizione di diffondere informazioni false per sminuire il ruolo dell’Italia nel panorama internazionale. Nel frattempo, Federalberghi invita alla cautela nell’interpretazione dei dati, sottolineando che il Sistema Alloggiati Web fornisce numeri tempestivi, ma non sempre rispecchiano la realtà, a causa del nuovo sistema di registrazione.

Secondo le stime più prudenti dell’associazione, l’aumento reale dei flussi turistici si aggira tra l’1 e il 2%, una differenza notevole rispetto alla crescita a doppia cifra segnalata dal Viminale, che mette in discussione l’idea di una ripresa solida e uniforme su tutto il territorio.

Nuove abitudini turistiche e sfide per gli hotel

Le abitudini dei turisti stanno cambiando. L’aumento degli affitti brevi e la tendenza a prenotare last minute portano a soggiorni più brevi. Manca sottolinea come questa situazione stia influenzando gli hotel, che tradizionalmente accoglievano viaggiatori pronti a prenotare in anticipo e a restare più a lungo. La concorrenza degli appartamenti privati, spesso più economici e flessibili, ha modificato la domanda e l’offerta.

Il contesto economico generale non aiuta. L’inflazione pesa sulle famiglie, mentre un clima geopolitico incerto spinge a risparmiare su spese superflue. Di conseguenza, la spesa media per le vacanze diminuisce e cresce l’attenzione verso la sostenibilità economica dei viaggi. Anche le destinazioni preferite stanno cambiando: alcune mete classiche stanno perdendo attrattiva a favore di alternative più economiche o di formule diverse di ospitalità.

L’estate del 2025 rappresenta un momento delicato per il turismo in Italia. I dati ufficiali non raccontano l’intera realtà che gli operatori vivono quotidianamente. Il settore è in fase di trasformazione, con scenari ancora incerti e cambiamenti in atto che richiedono un’attenta analisi.