"Taranto, la città meno accogliente d'Italia secondo la classifica sorprendente."
Taranto si posiziona come la città meno accogliente d'Italia nel 2025, rivelando sorprese nella classifica delle città italiane

Taranto è la città meno accogliente d’Italia: la classifica svela sorprese inaspettate

Un’indagine recente di Preply ha rivelato un aspetto sorprendente della maleducazione nelle città italiane. Lo studio, che ha coinvolto 1.558 partecipanti e analizzato 19 centri urbani, ha dimostrato come la qualità della vita sociale sia influenzata da piccoli gesti quotidiani, spesso sottovalutati, ma che lasciano un segno profondo sulla reputazione di una città. In cima alla classifica delle città meno accoglienti d’Italia si trova Taranto, seguita da Torino e Trieste, una scoperta che ha sorpreso molti, considerando il ricco patrimonio culturale e storico di queste località.

Taranto: La città meno accogliente d’Italia

La città di Taranto, capoluogo dell’omonima provincia in Puglia, è conosciuta per la sua posizione strategica tra il Mar Grande e il Mar Piccolo e per il suo ruolo come centro industriale e militare. Tuttavia, l’indagine di Preply ha messo in evidenza un alto livello di scortesia e maleducazione percepito dai suoi abitanti. Tra i comportamenti che contribuiscono a questa immagine negativa si segnalano la scarsa propensione a lasciare la mancia, l’abitudine di interrompere le conversazioni per controllare il cellulare e atteggiamenti poco rispettosi negli spazi pubblici.

Questa percezione di Taranto è particolarmente sorprendente, soprattutto alla luce della sua storia, che risale all’VIII secolo a.C. con la fondazione spartana. La città ha dato i natali a figure illustri e ospita musei di grande valore, come il Museo Archeologico Nazionale (MArTA). Nonostante il suo ricco patrimonio culturale e tradizioni affascinanti, come la danza del Flamenco Taranto e la celebre tarantella, la vita quotidiana, segnata da tensioni legate al contesto industriale e al turismo, sembra aver influito negativamente sulla percezione generale.

Lo studio ha anche rivelato che non sono solo i residenti a contribuire a questa immagine di maleducazione. Infatti, circa il 47% dei comportamenti scortesi osservati sono attribuibili ai turisti. Questo fenomeno è evidente anche in città come Catania e Parma, dove i visitatori incidono significativamente sulla qualità percepita della convivenza. Sorprendentemente, anche Venezia, nota per la sua bellezza e il suo fascino romantico, figura tra le città meno educate, probabilmente a causa dell’impatto del turismo di massa che genera tensioni tra residenti e visitatori.

Comportamenti e percezioni in altre città italiane

Dall’indagine emerge che città come Padova si distinguono per una maggiore educazione e rispetto reciproco. Qui, la disponibilità al dialogo e il rispetto delle norme sociali creano un clima più positivo, sia per i residenti che per i turisti. Al contrario, a Trieste, molti lamentano l’uso eccessivo del cellulare in pubblico, interpretato come disinteresse durante le conversazioni. A Catania, invece, la principale critica riguarda il rumore eccessivo, specialmente in luoghi affollati.

A Parma, la scarsa abitudine a lasciare la mancia è vista come un segno di scortesia verso il personale dei locali. A Genova, si segnala una tendenza a guardare video con il volume alto in spazi condivisi, creando disagio tra le persone presenti. Le città del Nord, come Brescia e Venezia, sono criticate per una certa freddezza nei confronti degli sconosciuti, che può essere percepita come chiusura o distacco.

È interessante notare che città molto popolose e spesso associate al caos, come Napoli e Palermo, non compaiono tra le meno educate. Qui, la cultura dell’accoglienza e della socialità contribuisce a migliorare la percezione generale, dimostrando che la maleducazione non è necessariamente legata all’affollamento o alla densità urbana.