Gabriele Albertini, ex sindaco di Milano, ha recentemente espresso le sue opinioni riguardo allo sgombero del centro sociale Leoncavallo, avvenuto il 12 gennaio 2025. In un’intervista al Corriere della Sera, ha evidenziato la complessità della situazione, riconoscendo il valore del Leoncavallo nonostante le sue divergenze politiche e culturali. Albertini ha rivelato che, durante il suo mandato, aveva cercato di trasformare il Leoncavallo in un soggetto giuridico, un obiettivo che sembrava raggiungibile, ma che si è arenato a causa di veti politici.
Il valore del leoncavallo
Albertini ha sottolineato l’importanza di considerare la storia e la solidità del Leoncavallo. Pur essendo un punto di riferimento in contrasto con la sua visione politica, ha affermato che la permanenza del centro sociale in una condizione di illegalità non fosse più sostenibile. Questo commento giunge in un momento in cui l’occupazione del Leoncavallo è al centro di accesi dibattiti, con i proprietari che rivendicano i loro diritti sull’area. La questione si protrae da anni, e Albertini ha evidenziato la necessità di affrontare la situazione in modo definitivo.
Reazioni allo sgombero
Riguardo allo sgombero avvenuto due giorni fa, l’ex sindaco ha definito l’operazione “assolutamente positiva”, sottolineando che l’occupazione era abusiva. Ha anche fatto notare che il ministero era stato condannato a risarcire una somma considerevole. Albertini ha espresso sorpresa per il fatto che la situazione non fosse stata risolta prima, considerando che la violazione della legge era evidente da anni. La sua posizione chiara e diretta riflette una volontà di affrontare le questioni legali con determinazione.
Il futuro del leoncavallo
Guardando al futuro, Albertini ha manifestato la necessità di trovare una nuova sede per il Leoncavallo, ma in un contesto legale. Ha ribadito che non intende eliminare il centro sociale dalla città, mantenendo un’apertura verso soluzioni che rispettino la legalità. La sua visione è quella di un Leoncavallo che possa continuare a esistere, ma in modo conforme alle normative vigenti, un approccio che potrebbe rappresentare un punto di partenza per una nuova fase.
Le parole di giuseppe sala
In merito alle lamentele dell’attuale sindaco, Giuseppe Sala, che ha espresso disappunto per non essere stato informato dello sgombero, Albertini ha mostrato scetticismo. Ha elogiato la lealtà e la correttezza istituzionale di Sala e del prefetto, suggerendo che la situazione meriti un’analisi più approfondita. Questo scambio di opinioni mette in evidenza le tensioni politiche che circondano il Leoncavallo, un tema che continua a generare dibattiti accesi.
Il futuro del Leoncavallo rimane incerto, ma le parole di Albertini invitano a riflettere sulla storia e sull’importanza di questo spazio culturale milanese, ponendo interrogativi su come possa evolversi in un contesto legale e rispettoso delle normative.