L’isola di Procida, un gioiello incastonato nel Golfo di Napoli, è un autentico scrigno di storie, arte e tradizioni che incantano chiunque la visiti. Qui, tra le onde del mare e il profumo dei limoni, si intrecciano narrazioni che risuonano nel tempo. A guidarci in questo viaggio è Elisabetta Montaldo, una delle voci più autorevoli dell’isola, che ci racconta la sua storia e quella di Procida, un luogo che ha ispirato grandi artisti come Elsa Morante.
Procida: un’isola di ispirazione letteraria
Nel 1957, Elsa Morante scrisse il suo celebre romanzo L’isola di Arturo in una stanza dell’ex albergo Eldorado, oggi chiuso, ma un tempo fulcro di vita e cultura. Questo libro ha catapultato Procida sulla scena letteraria internazionale, rendendola famosa in tutto il mondo. Nonostante il successo, la Morante non tornò mai più sull’isola, lasciando nel suo romanzo una frase che esprime il suo attaccamento: “Non mi va di vedere Procida mentre si allontana e si confonde”.
Elisabetta Montaldo, residente da vent’anni lungo via Vittorio Emanuele, racconta come la sua infanzia sull’isola, trascorsa con i nonni, abbia alimentato la sua passione per questo luogo. Suo nonno, Leonardo Pescarolo, era un comandante di navi che trasportava celebrità tra Europa e America, mentre la nonna, Vera Vergani, era un’attrice di teatro e cinema. Queste storie familiari hanno ispirato Montaldo a scrivere il suo libro Posidonia, dove esplora le amicizie illustri che hanno caratterizzato la vita della coppia.
Il legame profondo di Elisabetta con Procida
Per Elisabetta, Procida rappresenta un rifugio sicuro, un luogo dove tornare nei momenti difficili. Nel suo romanzo Calipso, ripercorre le sfide della sua infanzia, ambientata negli anni Settanta e Ottanta. La casa sull’isola è per lei un punto di riferimento emotivo, un simbolo di stabilità in un mondo in continuo cambiamento.
Da un punto panoramico, Procida si presenta con le sue cinque baie e antichi crateri, creando un’accogliente darsena per le navi. Montaldo osserva come il mare, con la sua forza, possa influenzare le coste e, di conseguenza, anche l’animo di chi scrive. La bellezza dell’isola è accentuata dai colori vivaci delle sue architetture, che raccontano storie di un passato ricco e affascinante.
Le meraviglie architettoniche di Procida
La conformazione di Procida è prevalentemente piatta, fatta eccezione per la collina di Terra Murata, che raggiunge i 91 metri. Qui si erge il Palazzo d’Avalos, costruito nel 1543 e trasformato in carcere fino al 1988. Elisabetta ricorda con affetto di aver fatto i compiti nell’ufficio del direttore del carcere, un luogo che ha segnato la sua giovinezza. L’isola è caratterizzata dal vento, che scompiglia pensieri e case, rendendo ogni momento unico.
Alla Marina Corricella, il pittoresco borgo dei pescatori, le case colorate creano un’atmosfera incantevole. Montaldo spiega che, sebbene si narri che i marinai potessero riconoscere la loro casa dal mare grazie ai colori, questa è più una poesia che una verità storica. Le abitazioni, pur essendo un po’ caotiche, offrono un fascino unico, con il Casale Vascello che rappresenta un esempio di architettura storica.
Un patrimonio culturale da preservare
Elisabetta Montaldo, oltre a essere una talentuosa costumista, ha dedicato parte della sua carriera a preservare le tradizioni sartoriali dell’isola. Il costume della Procidana, ricco di velluti e ricami d’oro, è un simbolo della cultura locale. Ha collaborato con artigiani per riportare alla luce costumi tradizionali, realizzando abiti storici che raccontano storie di un tempo passato.
La figura di Graziella, un mito dell’isola, ha ispirato scrittori e artisti nel corso degli anni. Ogni anno, le ragazze di Procida competono per il titolo di più bella dell’isola, indossando abiti tradizionali che raccontano storie di un’epoca passata. Montaldo ha ricreato venti abiti storici, alcuni dei quali sono custoditi in case private e altri dal Comune.
Iniziative culturali come il Premio Procida L’isola di Arturo e il Premio Maretica celebrano la letteratura e l’arte, mentre eventi come Procida racconta permettono agli scrittori di scoprire storie locali, creando un legame profondo tra gli abitanti e la loro isola.
Dove soggiornare e mangiare a Procida
Se stai pianificando una visita a Procida, non puoi perderti l’Hotel La Vigna, situato in via Principessa Margherita 46. Immerso in un vigneto di 3000 mq, questo hotel offre una piscina e un centro benessere, oltre alla possibilità di partecipare alla vendemmia.
Per un’esperienza culinaria unica, il Ristorante La Pergola in via Salette 10 è il posto giusto. Immerso in un giardino, offre piatti di mare freschissimi e specialità locali come il coniglio alla procidana. Non dimenticare di fare una sosta al Bar del Cavaliere in via Roma 42, famoso per la sua lingua, un dolce tipico dell’isola a base di pasta sfoglia e crema.
Procida è un’isola che vive di storie, colori e sapori. Ogni angolo racconta una storia, e ogni visita è un’opportunità per scoprire un pezzo di cultura che merita di essere vissuto e condiviso.