La tragica scomparsa di Celeste Pin, ex calciatore e capitano della storica Fiorentina, ha scosso il mondo del calcio e i suoi affezionati tifosi. Il 22 luglio 2025, il suo corpo è stato trovato nella sua residenza sulle colline fiorentine, dando il via a un’inchiesta da parte della Procura di Firenze. Gli inquirenti hanno aperto un fascicolo per omicidio colposo contro ignoti e hanno disposto un’autopsia, prevista per domani presso l’Istituto di Medicina Legale del Policlinico di Careggi.
Le indagini sulla morte di Celeste Pin
Il ritrovamento del corpo ha immediatamente attivato le forze dell’ordine, che, insieme agli specialisti della Scientifica, hanno effettuato un’ispezione approfondita nell’abitazione dell’ex calciatore il 28 luglio 2025. Durante questa operazione, sono stati raccolti elementi fondamentali per l’indagine, tra cui dispositivi elettronici e documenti, con particolare attenzione a eventuali testamenti. Per preservare l’integrità delle prove, l’area è stata sottoposta a un rigoroso controllo, un passaggio cruciale per il corretto svolgimento delle indagini.
Un aspetto che ha attirato l’attenzione degli inquirenti è stato un cambiamento nel comportamento di Pin, avvenuto dopo una telefonata ricevuta durante una vacanza con amici. Questo dettaglio potrebbe rivelarsi significativo per comprendere il suo stato d’animo nei giorni precedenti alla morte. La Procura sta anche considerando di estendere le indagini a verifiche di tipo bancario, per chiarire i movimenti finanziari e le eventuali pressioni subite da Pin.
Le ipotesi sul decesso
L’idea di un suicidio è stata prontamente contestata dall’ex moglie di Pin, Elena Fabbri, che lo descrive come una persona di spirito positivo e in buona salute mentale. Fabbri suggerisce che sia più plausibile l’ipotesi di un’aggressione o di una rapina finita male. Le sue dichiarazioni hanno sollevato interrogativi sulla versione ufficiale della morte, spingendo le autorità a considerare altre possibilità.
Celeste Pin, all’età di 64 anni, era una figura ben nota nel panorama calcistico italiano. Nonostante avesse affrontato in passato un episodio di depressione, la sua ex moglie sostiene che fosse attualmente in cura e stesse vivendo una vita serena e attiva. Questo contesto rende difficile accettare l’idea di un gesto volontario, mantenendo alta l’attenzione sull’inchiesta e sulla necessità di ulteriori accertamenti.
L’ufficio del pubblico ministero ha avviato l’inchiesta dopo che Fabbri ha presentato un esposto tramite il suo legale, Mattia Alfano. La richiesta di accertamenti approfonditi, inclusi esami tossicologici e l’analisi del contenuto del cellulare di Pin, già sequestrato dalla polizia, ha suscitato un crescente interesse da parte dei media e dell’opinione pubblica. Pin era una figura amata nel mondo del calcio, e la sua morte ha lasciato molti interrogativi senza risposta. La Procura continua a lavorare instancabilmente per fare chiarezza su un caso che ha colpito profondamente la comunità calcistica e non solo.