"Mostra di moda e pubblicità in Italia 1950-2000 a Traversetolo, oltre 300 opere esposte."
scopri la storia della moda e della pubblicità in italia dal 1950 al 2000 con oltre 300 opere in mostra a traversetolo nel 2025

La moda e la pubblicità in Italia dal 1950 al 2000: oltre 300 opere in mostra a Traversetolo

La Fondazione Magnani Rocca di Mamiano di Traversetolo si prepara a ospitare un evento imperdibile per gli appassionati di moda e pubblicità italiane. Fino a metà dicembre 2025, i visitatori potranno immergersi in una rassegna che narra cinquant’anni di storia visiva, dalle prime avvisaglie del dopoguerra fino all’alba del nuovo millennio. Con oltre 300 opere in mostra, l’esposizione intende esplorare come il Made in Italy abbia influenzato non solo il panorama della moda, ma anche l’immaginario collettivo del nostro Paese.

Un viaggio attraverso cinque decenni di creatività

Il percorso espositivo si compone di manifesti, fotografie, spot televisivi e gadget pubblicitari, tutti elementi che hanno contribuito a definire il concetto di moda italiana. Tra i pezzi più iconici, spiccano le celebri figurine Fiorucci, emblema di un periodo di grande fermento creativo. Questa mostra non si limita a presentare immagini, ma offre anche una riflessione profonda sul legame tra costume, comunicazione e identità nazionale.

Ogni opera esposta racconta una storia, tracciando una linea temporale che guida i visitatori attraverso le trasformazioni culturali e sociali degli ultimi decenni del secolo scorso. La selezione delle opere, provenienti da diverse fonti e supporti, consente di cogliere l’evoluzione dell’estetica italiana e il modo in cui la moda ha utilizzato la pubblicità per costruire miti e simboli riconosciuti a livello globale. Ogni pezzo interagisce con gli altri, creando un mosaico coerente che illustra il ruolo cruciale della comunicazione visiva nel definire gusti e desideri.

Le icone del made in Italy

Al centro della mostra si trovano alcune delle firme più rappresentative del Made in Italy. Stilisti come Armani, Dolce & Gabbana, Fendi, Gucci e Versace hanno contribuito a costruire l’identità dello stile italiano nel mondo, mescolando tradizione e innovazione. Accanto a loro, il lavoro di fotografi di fama come Giampaolo Barbieri e Giovanni Gastel arricchisce l’esperienza visiva, traducendo l’estetica di quegli anni in immagini iconiche.

Non si può trascurare l’impatto di artisti come René Gruau e Antonio Lopez, le cui illustrazioni hanno saputo catturare l’essenza di un’epoca. Un capitolo a parte è dedicato a Oliviero Toscani, la cui visione provocatoria ha rivoluzionato la pubblicità di moda, rompendo gli schemi tradizionali e portando la comunicazione visiva a un nuovo livello.

La moda come linguaggio e mito culturale

La mostra non si limita a esplorare la moda come semplice prodotto commerciale; essa diventa un linguaggio capace di rappresentare le trasformazioni profonde della società italiana. I manifesti, gli spot e le fotografie esposte rivelano una comunicazione raffinata e potente, capace di plasmare desideri e identità.

Un aspetto centrale è la capacità della pubblicità di moda di fissare immagini e valori nella memoria collettiva. I cambiamenti storici, dall’immediato dopoguerra agli anni Novanta, si riflettono nel modo in cui la moda viene raccontata e percepita. La mostra testimonia la forte interconnessione tra costume e comunicazione, dove il corpo stesso diventa un supporto espressivo, trasformando la moda in una performance socialmente codificata.

Un tuffo nel passato con i caroselli di Mina

Un’altra sezione significativa della mostra è dedicata agli spot televisivi, in particolare ai famosi caroselli che tra il 1965 e il 1970 vedevano come protagonista Mina. Grazie alla collaborazione con l’Archivio Storico Barilla, il pubblico potrà rivivere questi momenti iconici, che non solo hanno influenzato la moda, ma hanno anche segnato un’epoca nella comunicazione televisiva italiana.

I caroselli con Mina non sono solo un pezzo di storia della pubblicità, ma rappresentano anche un esempio di come la moda sia riuscita a entrare nelle case degli italiani, grazie a una narrazione visiva che ha saputo combinare estetica e messaggio. La presenza di abiti firmati da noti couturier, come Piero Gherardi, testimonia la sinergia tra moda, costume cinematografico e pubblicità.

In sintesi, la mostra offre una lettura dettagliata e ben articolata di come la moda italiana si sia costruita un’identità forte attraverso immagini e messaggi, riflettendo e influenzando nel contempo il costume nazionale. Non perdere l’occasione di visitarla e scoprire come la moda e la pubblicità abbiano scritto la storia del nostro Paese.