Il Governo italiano sta esercitando pressioni crescenti sull’Unione Europea affinché riveda la scadenza del 2035, un anno decisivo in cui sarà vietata la vendita di nuove auto a motore endotermico. Durante l’ECO Festival della mobilità sostenibile e delle città intelligenti, recentemente svoltosi, il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, insieme al Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha ribadito con fermezza la posizione dell’esecutivo su questo tema.
L’ue rivedrà il tutto elettrico 2035
Fratin si è mostrato ottimista, esprimendo la convinzione che l’Unione Europea possa riconsiderare la sua decisione riguardo al passaggio esclusivo all’elettrico entro il 2035. “Sono certo che l’UE ci ripenserà riguardo al tutto elettrico per le auto, aprendo a nuove tecnologie come l’idrogeno e il biometano”, ha affermato. Secondo il Ministro, è cruciale superare l’atteggiamento ideologico che ha ostacolato l’uso dei biocarburanti, un diktat che, a suo avviso, deve essere abbandonato.
La questione della neutralità tecnologica emerge come centrale nel dibattito. Fratin ha evidenziato l’importanza di esplorare diverse soluzioni per la mobilità sostenibile, in un contesto in cui l’Unione Europea ha già chiuso la porta ai biocarburanti, ma ha aperto a un possibile utilizzo degli e-fuel. Dopo il suo intervento, è stata la volta di Urso, che ha sottolineato la complessità della decarbonizzazione nel settore dei trasporti, insistendo anche lui sulla necessità di un approccio non ideologico per affrontare questa sfida.
“Il settore della mobilità è una leva strategica per lo sviluppo”, ha dichiarato Urso. In Italia, l’auto rappresenta ancora il mezzo di trasporto principale per 36 milioni di cittadini, comportando costi sociali e ambientali significativi. Con un parco auto sempre più datato, con un’età media di 13 anni, la situazione è ulteriormente aggravata dai costi elevati delle nuove vetture. La decarbonizzazione del trasporto è una sfida enorme, ma deve essere affrontata in modo ragionevole, evitando di favorire economie lontane e garantendo la sostenibilità sociale del Paese.
Urso ha avvertito che una crisi nel settore automobilistico potrebbe innescare una crisi più ampia per l’intero comparto manifatturiero. In Italia, il settore dell’auto impiega circa 1 milione e 300 mila persone. Per sostenere l’industria nazionale, è fondamentale rivedere le regole del Green Deal, che attualmente risultano troppo rigide e distanti dalla realtà. “Chiediamo all’Europa di prendere decisioni e di farlo in tempi brevi”, ha concluso Urso.
In questo contesto, il Governo italiano sta quindi sollecitando l’Unione Europea a riconsiderare la scadenza del 2035 e le regole del Green Deal, per adottare un approccio più pragmatico e meno ideologico.