Le Maldive, un arcipelago incantevole nell’Oceano Indiano, sono spesso descritte come un paradiso terrestre, con le loro spiagge di sabbia bianca e i bungalow sospesi sull’acqua. Tuttavia, dietro questa facciata da sogno si cela una realtà ben più complessa e fragile. Nel 2025, il turismo, che ha visto un’impennata negli ultimi anni, sta cercando di adattarsi a questa vulnerabilità, promuovendo un modello che rispetti l’ambiente e le comunità locali. Un esempio di questa nuova direzione è il resort Vilu Reef, che si impegna a trovare un equilibrio tra ospitalità e conservazione, offrendo ai visitatori un legame autentico con la storia e la cultura maldiviana.
Vilu reef: Tradizione e accoglienza sostenibile
Il Vilu Reef, situato sull’atollo Nilandhe Sud nell’isola di Meedhuffushi, è il primo resort creato dal gruppo maldiviano Sun Siyam, fondato nel 1990. Qui, l’atmosfera è serena e lontana dalla frenesia delle località più affollate. Le strutture si integrano armoniosamente con il paesaggio naturale, creando un ambiente accogliente e rilassato. Tra le iniziative più affascinanti c’è la ricostruzione di una ‘athireege’, la tradizionale abitazione locale realizzata in legno e foglie di cocco, utilizzata fino agli anni ’60. Questo gesto rappresenta un chiaro intento di mantenere vive le radici storiche dell’isola, permettendo agli ospiti di immergersi nell’autenticità delle Maldive.
Il personale del resort è composto da una comunità eterogenea, dove giovani come Ashrof, un bartender proveniente dallo Sri Lanka, vedono in quest’isola un’opportunità concreta per crescere professionalmente nel settore turistico. Thoha Yoosuf, il manager del resort, sottolinea l’importanza della creatività nel lavoro, incoraggiando il team a proporre idee innovative nei servizi e nella cucina. Questa attenzione al talento e alla formazione è fondamentale per costruire un turismo sostenibile, dove l’aspetto umano si integra perfettamente con la salvaguardia dell’ambiente.
La barriera corallina: Un ecosistema da scoprire
Uno dei tesori delle Maldive è senza dubbio la sua barriera corallina, facilmente accessibile da molte isole, inclusa Meedhuffushi. A differenza di altre località dove è necessario prendere una barca, qui basta nuotare pochi metri per tuffarsi in un ecosistema marino ricco e variegato. Gli avventurieri possono ammirare centinaia di specie di pesci tropicali, tartarughe marine e persino innocui squali black-tip. Questi ambienti sottomarini offrono uno spettacolo straordinario, rivelando la complessità di un ecosistema che coesiste con le comunità umane da secoli.
Tuttavia, la salute dei coralli è minacciata dall’aumento delle temperature marine, un fenomeno che provoca il temuto sbiancamento. Questo processo, causato dal riscaldamento degli oceani, indebolisce i coralli, che perdono i loro colori, ma non sempre muoiono. Presso il resort Siyam World, situato nel nord dell’arcipelago, la biologa marina Mariyam Thuhufa è impegnata nel rinvigorire queste strutture marine attraverso il trapianto di frammenti di corallo su supporti sottomarini. Gli ospiti possono partecipare attivamente a queste attività di recupero, trasformando la loro vacanza in un’esperienza educativa e contribuendo alla salvaguardia del reef.
Impegno per un turismo responsabile
Il gruppo Sun Siyam ha lanciato il programma Sun Siyam Cares, mirato a ridurre l’impatto ambientale delle sue strutture attraverso pratiche di risparmio energetico e una gestione attenta dei rifiuti. Ausy Waseem, manager del progetto, spiega che l’obiettivo non è solo apparire “green”, ma trovare soluzioni concrete per l’energia rinnovabile, come l’implementazione di pannelli solari e l’adozione di sistemi eolici. Questo approccio dimostra un impegno reale nell’affrontare le sfide ambientali senza ricorrere a soluzioni superficiali.
Sul fronte sociale, l’azienda promuove l’inclusione delle comunità locali, offrendo posti di lavoro nelle isole e acquistando prodotti alimentari da fornitori locali. Sara Siyam, direttrice marketing e figlia del fondatore, evidenzia come, nonostante le iniziali perplessità, il gruppo sia riuscito a promuovere un nuovo modello di turismo che considera sia l’ambiente sia le persone che vi abitano. Sebbene il personale immigrato da India e Sri Lanka sia ancora presente, negli ultimi anni è aumentata la presenza di maldiviani in ruoli chiave, con una crescente partecipazione femminile nei livelli dirigenziali.
Attività uniche tra tradizione e innovazione
Ogni isola del gruppo Sun Siyam offre esperienze uniche: a Iru Fushi, ad esempio, la spa guidata dal dottor Rahul Krishnan combina pratiche mediche orientali e occidentali, ponendo l’accento sull’empatia e sul benessere emotivo. Dopo la pandemia, l’importanza della connessione umana e dell’interazione ha assunto un ruolo centrale nel servizio offerto.
A Iru Veli, sono organizzati workshop dedicati al cocco, simbolo dell’intreccio tra cultura maldiviana e natura. All’interno del Siyam World, è stato creato un ranch con cavalli di razza indiana, un’iniziativa rara e innovativa per questo arcipelago. Inoltre, un orto idroponico all’interno della struttura fornisce ingredienti freschi per la cucina, riducendo la necessità di importazioni e promuovendo pratiche più autonome e sostenibili.
Queste iniziative dimostrano un desiderio di coniugare tradizione e innovazione, valorizzando la cultura locale e adottando buone pratiche ambientali, arricchendo ogni aspetto dell’esperienza turistica.
Le Maldive continuano a brillare come un luogo di bellezza incontaminata e biodiversità preziosa, ma rimangono anche un territorio vulnerabile ai cambiamenti climatici. Osservare questo arcipelago con attenzione significa riconoscere il valore di un turismo che non solo mostra un paradiso da cartolina, ma sostiene anche le persone che lo abitano e protegge uno degli ecosistemi più delicati del pianeta.