Lo scandalo relativo agli airbag Takata continua a suscitare preoccupazioni, riemergendo con forza negli ultimi mesi. Questo è avvenuto in particolare dopo la decisione di Stellantis di estendere lo stop drive per le vecchie Citroen C3 e DS3 in gran parte dell’Europa. Tale misura è stata implementata in attesa della sostituzione dei dispositivi difettosi, dando origine a una serie di class action per risarcire i proprietari delle vetture coinvolte. Tra i Paesi europei più attivi nella gestione di questa problematica, la Francia si distingue per i suoi sforzi intensificati. Il governo francese ha infatti intensificato la pressione sulle case automobilistiche, soprattutto dopo un tragico incidente mortale avvenuto a giugno, che ha coinvolto una Citroen C3 con airbag Takata difettosi.
Comunicazione sempre più ampia
Non si tratta solo di esercitare pressione sulle aziende. Il governo francese ha avviato una significativa campagna di comunicazione per sensibilizzare gli automobilisti sull’importanza di verificare se le loro auto siano dotate di questi pericolosi airbag. Durante le vacanze estive del 2025, i viaggiatori hanno potuto notare avvisi sui cartelli informativi lungo le autostrade francesi. Questa iniziativa, sebbene possa apparire insolita, mira a migliorare la consapevolezza e incoraggiare i conducenti a controllare i propri veicoli prima di mettersi in viaggio, contribuendo così a ridurre i potenziali rischi per la sicurezza.
È fondamentale notare che il richiamo “stop drive” implica che le vetture debbano rimanere ferme fino alla sostituzione degli airbag difettosi. Sebbene la procedura di sostituzione sia relativamente semplice e rapida, il problema principale è la lentezza con cui queste operazioni vengono effettuate. La Francia è stata particolarmente colpita dallo scandalo degli airbag Takata, e il governo sta lavorando attivamente per affrontare questa situazione di rischio per gli automobilisti.
Situazione in Italia
E in Italia? Anche se il numero di auto coinvolte è inferiore rispetto a quello francese, nel nostro Paese si sono registrati richiami per la sostituzione di questi dispositivi difettosi. Non sono mancate le class action, e recentemente il Tribunale di Torino ha dato il via libera a una di esse, promossa dalle associazioni dei consumatori, che chiedono la condanna delle case automobilistiche al risarcimento dei danni subiti dai consumatori.
In un contesto così complesso, è essenziale che i conducenti siano informati e proattivi, per garantire la propria sicurezza e quella degli altri sulla strada.