"Nuova tassa visti non immigranti: pianifica il budget per le vacanze di agosto."
scopri come la nuova tassa sui visti non immigranti impatta il tuo budget per le vacanze di agosto 2025

Nuova tassa per i visti non immigranti: rivedi il budget per le vacanze di agosto

Forse è il momento di rivedere i tuoi progetti di viaggio: una nuova tassa sta per entrare in vigore proprio in prossimità di agosto. Se hai in mente di recarti negli Stati Uniti, sia che tu sia un turista, un viaggiatore d’affari o uno studente internazionale, dovrai considerare un costo aggiuntivo che potrebbe influenzare il tuo budget.

Nuova tassa sui visti non immigranti: cosa devi sapere

A partire dall’anno fiscale 2025, chi si dirige verso gli Stati Uniti dovrà affrontare una tassa di 250 dollari al momento del rilascio del visto non immigrante. Questa misura è stata introdotta nell’ambito dell’One Big Beautiful Bill Act, approvato durante l’amministrazione Trump, e si applicherà a turisti, uomini d’affari e studenti. La tassa, che funge da cauzione, sarà rimborsabile al termine del soggiorno, a condizione che vengano rispettati determinati requisiti.

Il Segretario della Sicurezza Nazionale avrà la facoltà di aumentare questa cifra, e l’importo sarà adeguato annualmente in base all’inflazione. Il pagamento dovrà essere effettuato al momento dell’emissione del visto, rendendo questo costo un aspetto cruciale da considerare nella pianificazione economica del viaggio. Secondo le previsioni, l’introduzione di questa tassa potrebbe generare circa 28,9 miliardi di dollari in nuove entrate nei prossimi dieci anni, contribuendo a ridurre il deficit federale degli Stati Uniti. Durante lo stesso periodo, si prevede il rilascio di circa 120 milioni di visti non immigranti, con una media annuale di circa 10 milioni.

Chi avrà diritto al rimborso? Solo coloro che rispetteranno le condizioni stabilite, come il divieto di lavorare senza autorizzazione e il rispetto della durata massima di permanenza, che include cinque giorni di tolleranza oltre la scadenza ufficiale. Dati storici mostrano che solo l’1-2% dei viaggiatori ha superato la durata consentita tra il 2016 e il 2022, suggerendo che la maggior parte dei richiedenti potrebbe accedere al rimborso. Tuttavia, se non viene richiesto o concesso, la somma resterà nel Fondo generale del Governo, aumentando le entrate statali.

Impatto sui viaggiatori: cosa cambia?

Nonostante l’introduzione di questa tassa, gli esperti non prevedono un calo significativo nella domanda di visti non immigranti. La maggior parte dei viaggiatori internazionali verso gli Stati Uniti appartiene a fasce di reddito medio-alto, e l’aggiunta di 250 dollari rappresenta un costo gestibile rispetto al totale del viaggio. Ana Garcia, analista senior di equity presso CFRA Research, afferma che per i viaggiatori benestanti, questo incremento è sostenibile e la struttura tariffaria sembra più orientata a migliorare il rispetto delle normative piuttosto che a disincentivare il turismo o i viaggi di lavoro.

Attualmente, non è stata ancora fissata una data precisa per l’entrata in vigore della nuova tassa, ma è certo che si aggiungerà ai costi già esistenti. Ad esempio, un lavoratore che attualmente paga una quota di iscrizione ai servizi consolari di 205 dollari potrebbe trovarsi a dover affrontare una spesa complessiva di 455 dollari una volta che la tassa sarà pienamente operativa.

Questa nuova misura invita quindi a rivedere con attenzione il budget di viaggio per gli Stati Uniti, specialmente in vista del picco di agosto, quando molti italiani e stranieri pianificano le loro vacanze o trasferte di lavoro nel Paese a stelle e strisce. Assicurati di tenere conto di questo nuovo costo mentre prepari le tue valigie!