"Rincari voli e trasporti estivi 2023 rispetto al 2019, report Codacons"
"Rincari estivi: il Codacons evidenzia l'aumento dei costi per voli e trasporti nel 2025 rispetto al 2019."

Vacanze estive più care: il Codacons segnala rincari su voli e trasporti rispetto al 2019

Le vacanze estive del 2025 si prospettano nettamente più onerose rispetto agli anni precedenti, e il Codacons ha prontamente lanciato un avviso. Secondo l’associazione, i rincari nel settore dei trasporti, che includono voli, traghetti e carburanti, sono stati notevoli rispetto al periodo pre-pandemia. Un’analisi dei dati forniti dall’Istat rivela un quadro allarmante: i costi per viaggiare sono aumentati in modo significativo rispetto all’estate del 2019.

Voli nazionali in aumento

Chi intende volare quest’estate dovrà prepararsi a un esborso notevolmente maggiore. I voli nazionali, infatti, hanno registrato un incremento medio del 81,5% rispetto a sei anni fa. Ma non finisce qui: anche i voli internazionali sono aumentati del 65,9%, mentre quelli europei hanno visto un incremento del 61%. Per chi sceglie il traghetto, le tariffe del trasporto marittimo sono aumentate del 13,9%. Non dimentichiamo le alternative: viaggiare in treno ora costa il 10,7% in più, mentre autobus e pullman hanno subito un rincaro del 10,1%.

E per quanto riguarda i carburanti? La benzina ha visto un aumento dell’8,3% rispetto all’estate 2019, mentre il gasolio ha raggiunto un +12,6%. Anche i pedaggi e i parchimetri non sono esenti da rincari, con un incremento del 7,2%. Infine, chi desidera noleggiare un’auto dovrà affrontare un costo maggiore del 17,6%.

Rincari e conseguenze

Questi aumenti non riguardano solo i trasporti. Anche le spese per alloggi e servizi turistici sono in crescita, rendendo le vacanze estive del 2025 mediamente più costose del 30% rispetto a quelle del 2019. Questo balzo dei prezzi è così significativo da risultare insostenibile per molte famiglie italiane. Infatti, secondo il Codacons, quest’estate si prevede che circa il 49% degli italiani rinuncerà a partire per le vacanze, un dato che segna un incremento rispetto al 39,5% del 2019. Questo implica che quasi uno su due resterà a casa, un chiaro segnale delle difficoltà economiche che molti stanno affrontando.

In un contesto così sfidante, le vacanze estive non sono più un’opzione per tutti, e la scelta di rimanere a casa potrebbe diventare la norma per molti. Con l’aumento dei costi che continua a gravare sui cittadini, il settore turistico potrebbe subire un impatto significativo, costringendo a una riflessione su come affrontare questi cambiamenti.