Lo Xiaomi 15, presentato sul mercato circa sei mesi fa, ha suscitato l’interesse degli appassionati di tecnologia grazie al suo ottimo rapporto qualità-prezzo e all’adozione di Android 16. Con un prezzo di partenza di 999,90 euro per la versione da 12/512GB, si colloca in una fascia di mercato ragionevole, in linea con il costo della generazione precedente. Tuttavia, l’azienda ha incontrato alcune difficoltà nel mercato italiano, soprattutto nella fascia alta, a causa di problematiche legate al software, al bloatware e alla presenza di pubblicità invasive.
Nonostante ciò, Xiaomi gode di una base di fan affezionati, che ricordano con affetto prodotti iconici come la Mi Band e il monopattino M365. Questi dispositivi hanno segnato un’epoca nel panorama tecnologico, consolidando Xiaomi come un nome di riferimento nel settore degli smartphone e della smart home. Tuttavia, la stagnazione del mercato tech e le problematiche software hanno fatto sì che modelli come lo Xiaomi 15 passassero in secondo piano. Oggi, con prezzi che partono da 500 euro per modelli importati, la situazione cambia radicalmente. Se la garanzia non è una priorità, acquistare uno Xiaomi 15 ora rappresenta un’opportunità da non perdere.
Per chi cerca un modello con garanzia italiana, il prezzo sale a poco più di 700 euro per la variante 12/256GB. Dopo aver testato il dispositivo più volte nel corso del 2025, posso affermare che, con questi cali di prezzo, lo Xiaomi 15 si presenta come uno smartphone davvero interessante. Lo acquisterei senza esitazioni, poiché offre un pacchetto più completo rispetto ad altri dispositivi, come il Vivo X200 FE, che si concentra principalmente sulla batteria ma trascura altri aspetti fondamentali.
La concorrenza in breve
Parlando dello Xiaomi 15, è impossibile non citare i suoi principali concorrenti: il Galaxy S25 e il Vivo X200 FE. Escludendo il Pixel 9 Pro, che si rivolge a un’utenza differente, il Galaxy S25 presenta punti di forza indiscutibili, come l’ecosistema Samsung e una OneUI ricca di funzionalità. Inoltre, la rete di assistenza sul territorio è capillare, e il dispositivo è tra i più leggeri e compatti sul mercato.
Tuttavia, non mancano le criticità: l’autonomia e la velocità di ricarica sono solo sufficienti, e le fotocamere principali utilizzano sensori datati. Il prezzo, che talvolta scende sotto i 500 euro, lo rende molto competitivo, ma non privo di limiti.
Dall’altro lato, il Vivo X200 FE si presenta con un prezzo di listino di 849 euro, ma è improbabile che scenda significativamente. La strategia di Vivo punta su un’autonomia straordinaria, grazie a una batteria da oltre 6000mAh, ma ciò comporta compromessi in termini di ricarica rapida e qualità delle fotocamere. La fotocamera ultragrandangolare, ad esempio, è solo da 8 megapixel e non all’altezza di un top di gamma.
Costruito per resistere
Lo Xiaomi 15 si distingue per la sua robustezza e il design elegante. Con uno spessore di circa 8 mm e un peso di poco più di 190 grammi, il frame in metallo e il vetro protettivo Xiaomi Shield Glass offrono un’ottima sensazione al tatto. Le aziende cinesi, come Xiaomi, hanno iniziato a produrre vetri protettivi in-house, risparmiando sui costi e investendo in ricerca e sviluppo. Tuttavia, nessuno di questi vetri ha ancora raggiunto i livelli del Gorilla Glass Armor per quanto riguarda il trattamento antiriflesso.
La maneggevolezza è un altro punto a favore: il dispositivo si adatta perfettamente alla mano e offre un grip sicuro. La porta USB-C supporta l’uscita video, e il carrellino per le due SIM fisiche è accompagnato dal supporto per eSIM. Dopo sei mesi di utilizzo, il dispositivo appare ancora come nuovo, senza segni di usura, anche se il blocco delle fotocamere tende a trattenere impronte.
Le fotocamere: un’analisi approfondita
Il comparto fotografico dello Xiaomi 15 è uno dei suoi punti di forza. Eredita gran parte del pacchetto fotografico dallo Xiaomi 14, con tre sensori posteriori da 50 megapixel e una selfie camera da 50 megapixel. L’unica variazione significativa riguarda il teleobiettivo, che ha subito un leggero aggiornamento con l’Isocell JN5, migliorando la resa rispetto al suo predecessore.
Il sensore principale, un OmniVision OVX9000, offre prestazioni eccellenti con un’apertura focale di f/1.6. La collaborazione con LEICA si fa sentire, non solo nei profili colore, ma anche nella grafica dell’app fotocamera, che ora utilizza un font tipico delle macchine fotografiche LEICA. La fotocamera ultragrandangolare, pur non essendo perfetta, offre una buona continuità di colori e qualità, rendendola utile per scatti ravvicinati.
Per quanto riguarda i video, la qualità è buona, anche se l’autofocus potrebbe essere migliorato. La selfie cam, purtroppo, risulta un po’ datata, con un sensore da 32MP privo di autofocus.
La batteria dopo sei mesi
La batteria da 5240mAh dello Xiaomi 15 ha dimostrato di essere all’altezza delle aspettative. Dopo sei mesi di utilizzo e ricariche rapide costanti, la capacità massima è rimasta al 100%. Questo è merito dei chip proprietari Surge P3 e Surge G1, che monitorano la ricarica e gestiscono la salute della batteria. Xiaomi promette che la batteria manterrà circa l’80% della sua capacità originale dopo 1600 cicli di ricarica, un dato impressionante.
In scenari di utilizzo intenso, come l’uso di Android Auto Wireless e la registrazione di foto e video, lo Xiaomi 15 riesce a concludere la giornata senza problemi. Tuttavia, per chi utilizza il dispositivo in modo molto intenso, potrebbe essere necessario ricaricarlo per completare la seconda giornata.
Le prestazioni dopo sei mesi
Lo Xiaomi 15 è alimentato dallo Snapdragon 8 Elite, abbinato a RAM LPDDR5X e storage UFS 4.0. Questo smartphone si comporta egregiamente nel quotidiano, risultando veloce e reattivo. La HyperOS 2 offre un’esperienza d’uso fluida e piacevole, con una gestione termica che supera quella di concorrenti come il Vivo X200 FE e il Galaxy S25.
Android 16: un aggiornamento con poche novità
Recentemente, lo Xiaomi 15 ha ricevuto Android 16, un aggiornamento che, sebbene tempestivo, non ha portato molte novità visibili. Le modifiche sono principalmente sotto la scocca, con l’introduzione del supporto nativo per le Live Activities. Tuttavia, molte delle funzionalità attese non sono state implementate, e per le vere novità dovremo attendere la HyperOS 3.
Pubblicità: un aspetto deludente
Un aspetto negativo che persiste è la presenza di pubblicità integrate in alcune parti dell’interfaccia. Anche negando il consenso durante la configurazione, è possibile imbattersi in suggerimenti per app poco utili. Questo è inaccettabile per un dispositivo di fascia alta, e potrebbe far sembrare il prodotto meno prestigioso.
Ricezione, display e audio: un’eccellente esperienza
Lo Xiaomi 15 si distingue per una ricezione e una vibrazione di alto livello, accompagnate da buoni speaker stereo. Il display AMOLED LTPO da 6.36 pollici è luminoso e ben calibrato, con un supporto eccellente per HDR10+ e Dolby Vision.